Associazione
Amici del Liceo Chiabrera
Associazione Amici del Liceo Chiabrera
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La penna d'oca e lo stocco d'acciaio

Con piacere sponsorizziamo l'evento del quale il prof. Pier Luigi Ferro

docente del nostro Liceo

e autore del libro.

 

La penna1

Cento anni fa, mentre deflagrava la crisi che avrebbe portato allo scoppio della Grande Guerra, moriva Gian Pietro Lucini, il più importante scrittore civile italiano tra ottocento e novecento. Il saggio La penna d’oca e lo stocco d’acciaio di Pier Luigi Ferro ricostruisce e analizza, sulla base di documenti d’archivio inediti e interventi mai più ripubblicati, uno snodo fondamentale della vicenda umana e intellettuale di Lucini, a partire dagli esordi come giornalista culturale 
e passando attraverso il coinvolgimento nella nascente editoria industriale. Gli eventi del maggio di sangue milanese,
 con le stragi di Bava Beccaris, porteranno lo scrittore ad accentuare il suo impegno politico e a esprimere le proprie posizioni critiche sui principali periodici repubblicani legati all’iniziativa di Arcangelo Ghisleri («La Educazione Politica», «L’Italia del Popolo», «La Ragione»), scontrandosi con la censura e la giustizia monarchica. La storia di un intellettuale e di uno scrittore controcorrente, e perciò non casualmente espunto dal canone ufficiale delle patrie lettere, intrecciata a filo doppio con le vicende e le contraddizioni dell’Italia sabauda.

Intervengono

(leggi i profili cliccando sul nome)

Fausto Curi (Università di Bologna) – Pier Luigi Ferro (Liceo Chiabrera Martini)

Silvio Riolfo Marengo (Resine. Quaderni liguri di cultura)

Manuela Manfredini (Università di Genova) - Stefano Verdino (Università di Genova)

Canzoni amare, galanti e di rivolta

Concerto

Maria Catharina Smits  soprano – Federica Scarlino – pianista

Revolverate di Gian Pietro Lucini

Suoni e immagini di Giovanni Fontana Live electronics di Diego Capoccitti

Teatro Comunale Chiabrera di Savona – Venerdì 30 gennaio 2015 ore 16.30

 

i due personaggi

Arcangelo Ghisleri (1855-1938) insigne geografo, giornalista e politico italiano fu una delle figure di maggior prestigio nell’ambito del movimento e del partito repubblicano, che contribuì a fondare nel 1895 e per il quale impostò il Programma. Nel 1875 fondò l’Associazione del Libero Pensiero per la difesa della cultura laica e positivista e di orientamento democratico. Tra il 1886 e il 1888 insegnò storia e geografia storica al R. Liceo Chiabrera di Savona, città dove avviò il mensile «Cuore e Critica», di cui fu redattore l’amico Filippo Turati, il futuro leader socialista, che nel 1891, assuntane la direzione, ne cambiò il nome in «Critica Sociale», col quale ancora oggi si pubblica. Ghisleri organizzò e diresse numerosi periodici democratici e repubblicani, tra i quali occorre ricordare il quindicinale «La Educazione Politica», cui collaborarono le più prestigiose firme del socialismo e del repubblicanesimo e che denunciò la deriva autoritaria che stava assumendo il regime umbertino, il quotidiano milanese «L’Italia del Popolo», risorto nel 1901 dopo la soppressione voluta da Bava Beccaris, e quello romano «La Ragione». Sistematicamente avverso alla guerra coloniale, nel 1914 si convinse tuttavia che l’intervento italiano avrebbe determinato, con la fine della Triplice Alleanza, anche il crollo della monarchia. Impostò e firmò per questo il manifesto del cosiddetto interventismo democratico. Fu un oppositore intransigente del nazionalismo fascista e tenace sostenitore, sulla scia del pensiero di Carlo Cattaneo e di un ideale di matrice federalista e repubblicana, dell’avvento degli Stati Uniti d’Europa, nel cui ambito sperava che l’Italia avrebbe potuto risolvere quei mali storici e quelle tare che da sempre ne hanno ostacolato il progresso etico-politico ed economico.

 

          Ghisleri Arcangelo

Gian Pietro Lucini (1867-1914) poeta, critico letterario e d’arte, pubblicista, fu il più importante teorico del movimento simbolista italiano e del verso libero e uno dei più consapevoli e raffinati interpreti delle posizioni che maturarono nella letteratura francese contemporanea, allora punto di riferimento imprescindibile per i letterati e gli intellettuali europei. Esordì come narratore di impostazione naturalista, incoraggiato e guidato da Felice Cameroni, il più attivo sostenitore, in Italia, della narrativa di Zola. Questi lo aiutò anche a pubblicare scritti critici e interventi polemici su «La Educazione Politica» di Ghisleri, del quale Cameroni era amico, un’attività che Lucini proseguì negli anni diventando la più importante firma letteraria su «L’Italia del Popolo» ed uno dei più autorevoli collaboratori de «La Ragione» e dei periodici repubblicani. La sua prima raccolta di versi uscì nel 1894 col titolo Il libro delle Figurazioni ideali. Fu direttore editoriale e quindi comproprietario, per un breve periodo, della Galli di Baldini, Castoldi e C., una delle principali case editrici milanesi. La sua poesia, soprattutto dopo i sanguinosi fatti milanesi del maggio 1898 che, unico tra i poeti italiani, ebbe il coraggio di denunciare ne Il Sermone al Delfino, uscito clandestinamente, per evitare l’incarcerazione, in quello stesso anno, inclinò presto sul versante della satira e della denuncia sociale, stigmatizzando lo sfruttamento del lavoro e la miseria popolare, l’autoritarismo, il militarismo, il trasformismo e l’opportunismo politico anche di tanti esponenti della Sinistra estrema. La sua opera maggiore è considerata Revolverate, pubblicata nel 1909 da Marinetti. Per un certo periodo aderì al futurismo, dal quale prese le distanze dopo il sostegno dato da Marinetti all’invasione coloniale della Libia, nel 1912. L’opera di Lucini, rivalutata già a partire dagli anni Settanta soprattutto grazie al lavoro di Edoardo Sanguineti e Glauco Viazzi, da un decennio è oggetto di rinnovata attenzione da parte della critica letteraria. 

Lucini