Associazione
Amici del Liceo Chiabrera
Associazione Amici del Liceo Chiabrera
Associazione Amici del Liceo Chiabrera

Bof Giampiero

Cogoleto (GE) 3 giugno 1934 – 30 novembre 2017

Fu insegnante di Religione dal 1962 al 1980.

Persona di elevato spessore culturale e umano, seppe tessere con molte generazioni un importante dialogo su morale e filosofia, impegno sociale e etica, nel massimo rispetto delle idee di ciascuno e delle proprie convinzioni religiose. Se nel Liceo Chiabrera queste furono doti apprezzate e stimate da colleghi e allievi, analogo interesse non vi fu nell’ambiente clericale savonese estremamente “tradizionalista e conservatore”. La sua straordinaria intelligenza, l’amore per lo studio e la sua vasta cultura  lo portano ben presto a essere un insegnante di rilievo anche nel seminario vescovile dove fu insegnante di teologia, educando le nuove generazioni di sacerdoti agli insegnamenti che scaturivano dal recente Concilio Vaticano II. Fu proprio per questa sua visione, ritenuta troppo moderna, che nel 1972 venne allontanato dal seminario e dall’insegnamento “per incomprensioni teologiche”. Fu una frattura molto sofferta che segnò profondamente la vita di don Bof. Come tanti “nemo propheta in patria” continuò, tuttavia, gli studi e l’insegnamento presso prestigiose cattedre di teologia in varie città italiane: Trento, Urbino, Bologna, Roma e Palermo (in quella sede ebbe modo di conoscere e fraternizzare con don Puglisi, di cui condivideva ideali e posizioni, fino alla sua tragica fine per mano della mafia). La profonda conoscenza teologica e i suoi studi sul protestantesimo furono apprezzati in molte sedi e convegni internazionali: le sue conferenze erano sempre seguite con attenzione in quanto valorizzate da citazioni e riferimenti che spaziavano in uno scenario culturale incredibilmente ampio e documentato. La perfetta  conoscenza del tedesco, dell’ebraico e del latino come del francese e inglese gli permisero di attingere le notizie direttamente dalle varie fonti originali. Al Liceo la sua la sua “ora di religione”, per intere generazioni di studenti, fu un dibattito culturalmente vivace e costruttivo sulla filosofia e sulla morale, mai su rigidi schemi dogmatici o confessionali. Tra i suoi allievi, i più interessati al dibattito erano proprio quelli appartenenti a visioni religiose diverse o addirittura contrarie. Per  tutti aveva un approccio culturalmente molto intenso e rispettoso, mai improntato al divario “insegnante-allievo”. Per lui era importante che pensieri differenti si confrontassero in discussioni anche animate ma sempre rispettose delle altrui posizioni. Fu certamente uno spirito forte, rigoroso (soprattutto verso se stesso), critico (soprattutto verso l’intolleranza e il pregiudizio).  Nella sua vita collaborò a numerose riviste di argomento teologico,  fu co-autore in numerosi libri e lui stesso  autore di una intensa produzione libraria.  Per vedere alcuni titoli clicca qui. Il suo desiderio di sapere non aveva limiti. Anche se già avanti con gli anni, ormai pensionato, intravide nel computer e in internet una nuova frontiera per memorizzare e elaborare le sua attività. Aveva raccolto in migliaia di files tutti i suoi scritti, le sue ricerche, le sue elaborazioni. Spesso doveva fare “pulizia” nella memoria digitale che non reggeva alla sua incalzante produzione. La sua memoria e la sua sensibilità lo portarono a un amore intenso verso la musica. Ogni brano ascoltato veniva da lui memorizzato, rielaborato, inserito nel periodo storico e confrontato con altri autori, comparato con la letteratura contemporanea, il momento politico dell’artista, le sue abitudini, la sua filosofia di vita. Bastavano tre o quattro note per dare sfogo ad una marea di notizie e valutazioni. Il suo sapere musicale, mai ostentato, metteva però in difficoltà anche musicisti professionisti e docenti di conservatorio. Considerava YouTube una delle “invenzioni migliori del XX secolo”: poteva ascoltare “la sua musica” 24 ore al giorno!   Aperto alle novità, critico al momento giusto, vicino ai giovani e quindi loro difensore nelle riunioni tra professori ebbe come modello educazionale la tolleranza, la libertà e l’autonomia di pensiero con la continua ricerca della verità che esiste in ognuno ed un attaccamento rigoroso al Vangelo che fu sempre il suo modello di vita e di pensiero.