(Piacenza 1917 - Nord Atlantico 1940)

Un raro esempio di intelligenza, coerenza, rigore e serenità: qualità che lo hanno contraddistinto sin da giovane.

Di lui, il suo professore Augusto Guido, ha un giudizio che non lascia dubbi: "[...] non esito a dire che nessun altro (dei miei allievi) fu così completo e brillante".

Dopo il Liceo (non è negli elenchi dei maturati) è Allievo all'Accademia Navale di Livorno.

Marinaio, ingegnere navale, Ufficiale Sommergibilista.

Dal 1938 è in mare su varie navi. Percorre il Mediterraneo, conosce luoghi meravigliosi ma sogna sempre la sua città, il "suo mare".

Allo scoppio della guerra interrompe gli studi all'Accademnia e chiede di essere imbarcato come ufficiale nei sommergibili.

E' imbarcato sul Faà di Bruno.

Nell'Agosto del 1940 salpa per il nord Atlantico. Su quei mari tempestosi ha le sue prime ed intense esperienze di combattimento in mare.

Nell'Ottobre 1940 invia una lettera a casa, sarà l'ultima, dove annuncia di ripartire per nuove missioni, probabilmente non manderà sue notizie per un lungo periodo.

Quasi un presagio.

Il Faà di Bruno colerà a picco nell'Atlantico il mese dopo. Nessun membro dell'equipaggio si salvò.